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Test: reggisella telescopico Gravity Dropper Turbo


Il più elementare e semplice da manutenere di tutti i reggisella telescopici attualmente disponibili in Italia, addirittura il produttore mette a disposizione un esploso del montaggio per poter fare manutenzione in casa senza bisogno di affidarsi ad un meccanico.

Esteticamente è sicuramente il meno bello di tutti, il soffietto in gomma per riparare lo stelo è si molto funzionale ma anche poco accattivante e anche il comando remoto non è molto curato nei dettagli seppur molto robusto.

Il vantaggio grosso del Gravity è la semplicità di costruzione, una molla che regola l’estensione e un espander interno che permette il bloccaggio in tre posizioni, niente idraulica solo meccanica.

Il funzionamento è sempre egregio e non abbiamo riscontrato problemi nel far salire o scendere lo stelo del reggisella, addirittura quando si aziona il comando remoto per estendere il tubo conviene fare attenzione per evitare colpi fastidiosi alle parti intime, niente di traumatico sia chiaro, basta solo farci l’abitudine e imparare a conoscere lo strumento.

Sul campo non ha dato alcun tipo di problema, in condizioni piuttosto estreme con con fango e pioggia il soffietto in gomma ha fatto egregiamente il suo lavoro e lo stelo del reggisella non si è minimamente sporcato e non ha risentito delle condizioni avverse, ci è piaciuto particolarmente il funzionamento del cavo, infatti a differenza degli altri modelli con comando remoto, l’azionamento del Gravity è completamente interno e quindi il cavo sta sempre nella stessa identica posizione senza strisciare sul telaio e senza intralciare la nostra posizione di guida.

Sul funzionamento del Gravity Dropper non abbiamo nulla da dire, non soffre neanche del classico problema fatto registrare dai modelli concorrenti del gioco laterale, la semplicità di costruzione e la conseguente semplicità di manutenzione, che si può eseguire in casa senza particolari problemi, sono un punto forte di questo modello.

Di contro però proprio questa semplicità stride con il prezzo con cui è offerto al pubblico, 299 euro, ci sembrano eccessivi se paragonati alla costruzione davvero elementare.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.